E' arrivato il momento delle ferie. Due magnifiche settimane durante le quali me ne staro' ben lontano da ogni forma di tecnologia (quest'anno, nella categoria, e' incluso anche il cellulare).
Come al solito, i post continueranno ad apparire regolarmente ma le mie risposte ai commenti arriveranno con calma dopo le suddette due settimane.
Ci risentiamo il 16 luglio. :)
venerdì 29 giugno 2012
Grande Tecnico utOnto
Oggi ho avuto a che fare con Grande Tecnico utOnto, GTu per gli amici. Il tutto e' nato dalla richiesta del Boss di installare un sistema wireless Ruckus per una manifestazione pubblica di non so cosa. Installare uno ZoneDirector con tre access point in mesh non e' un gran problema. Il vero problema e' che occorre creare una connessione a un server Radius con maschera di login personalizzata in cui viene richiesto nome, cognome, mail e numero di telefono salvando tutti questi dati piu' login e password casuali all'interno di un database SQL.
Visto che e' la prima volta che "gioco" con gli apparati Ruckus, non ho idea di cosa sappiano fare. O meglio, so che possono generare password random per utenti "guest" ma se possono o no salvarle in un database esterno e' tutto un altro paio di maniche.
Ovviamente, la richiesta e' stata fatta mercoledi' e per il lunedi' successivo occorre che sia tutto pronto. Visto che, dopo aver letto documentazione e forum ufficiali, non ho tirato fuori un ragno dal famoso buco, ho aggiornato il Boss della cosa.
Io: Secondo me non si fa. Cioe', lo fai ma ti devi creare una pagina web che gestisca la connessione e il salvataggio al database nonche' la generazione di password.
Boss: Umh, fai una cosa. Chiama [GTu]. Lui ci lavora e conosce bene quegli apparati (rileggetevi quest'ultima frase, please, e fissatevela bene in testa).
Dopo aver ricevuto il sacro-numero-diretto-senza-passare-dal-centralino, chiamo GTu che, per la cronaca, era stato pre-allertato dal mio Boss.
GTu: Si?
Io: Salve, sono [io] di [nome ditta]. La chiamo per quel discorso degli apparati Ruckus...
GTu: Ah, si. Se vuoi ci possiamo dare del tu senza problemi.
Io: Perfetto.
Inizio a spiegare per filo e per segno cosa devo fare e le prove che ho gia' eseguito e, una volta terminata la filippica, GTu mi chiede accesso remoto alla macchina su cui e' installato il radius e il database SQL. Fornisco l'accesso e attendo che il tizio analizzi la configurazione.
GTu: (guardando la parte relativa ai metodi di autenticazione) Qua devi mettere Active Directory.
Io: Visto che non c'e' un dominio Active Directory dove questo affare dovra' essere installato ne dubito molto fortemente.
Dopo qualche secondo...
GTu: Qua, pero', l'apparato l'hai chiamato "Radius".
Io: (penso) E allora? Se lo volevo chiamare "[organo genitale maschile volgarmente detto] vuoi?" era un problema? (dico) Essendo un server Radius lo trovo azzeccato come nome.
GTu: In effetti.
A questo punto, GTu passa a controllare alcuni flag e a me viene in mente, sfortunatamente, di dire una cosa.
Io: Quella voce che hai appena passato credo che sarebbe meglio attivarla.
Nota: Per chi fosse curioso, si trattava del WiFi Client Isolation.
GTu: E' gia' attiva.
Io: (osservando il quadratino grigio topo SENZA segno di spunta dentro) Sicuro?
GTu: Si, sicuro.
Io: (penso) promemoria per me: attivarla quando questo tizio si e' disconnesso.
Dopo qualche altro flag, arriviamo al "Terms of service" che e' correttamente abilitato.
Io: Potresti lasciarlo cosi' che voglio vedere cosa appare in fase di login?
GTu: Certo.
E, detto questo, sposta la freccia sul quadratino e DISATTIVA il "Terms of service" il cui campo di inserimento testo diventa TUTTO (ed e' uno spazio bello grande) grigio-non-editabile.
Dopo alcuni minuti di discussione per cercare (inutilmente) di far capire a GTu che TOGLIERE il flag significa disattivare, ritorniamo a parlare del problema.
GTu: Mi potresti rispiegare cosa devi fare?
Io: (penso, guardando l'orologio) Sono quaranta minuti che stiamo discutendo e ORA mi chiedi di rispiegare tutto? (dico) gli utenti devono collegarsi alla rete WiFi, gli deve venire chiesto l'inserimento dei dati personali e quindi il sistema deve generare delle credenziali valide per 48 ore salvando il tutto in un database SQL. L'autenticazione deve passare per un server Radius.
GTU: Ok, ho capito.
Io: (penso) Si, come no.
GTu: Quindi tu dagli la passphrase della rete WiFi. Quando si collegano, gli verra' richiesto un altro username e un'altra password.
Io: Se io mi collego a una rete Wireless e inserisco la passphrase dell'encryption WPA2, a meno che non ci siano altri script dietro, dubito fortemente che possa essere rediretto a una richiesta di inserimento di username e password.
GTu: Ah, e' vero anche quello.
A questo punto riparte una discussione sul sistema, su cosa dobbiamo fare e suoi vari problemi e, durante tutto questo tempo, sento GTu sfogliare appunti come un folle. Dopo UN'ORA E VENTI MINUTI, ne avevo abbastanza di questo soggetto.
Io: Senti, facciamo una cosa, ci aggiorniamo domani che adesso ho bisogno di chiamare un cliente.
GTu: (sollevato della cosa) Si, perfetto. A domani.
E questo, un soggetto che non sa distinguere fra un flag attivato e uno disattivato, sarebbe il tecnico che dovrebbe aiutarmi a sistemare il problema? Seeeeeeeeeeee, come no.
Visto che e' la prima volta che "gioco" con gli apparati Ruckus, non ho idea di cosa sappiano fare. O meglio, so che possono generare password random per utenti "guest" ma se possono o no salvarle in un database esterno e' tutto un altro paio di maniche.
Ovviamente, la richiesta e' stata fatta mercoledi' e per il lunedi' successivo occorre che sia tutto pronto. Visto che, dopo aver letto documentazione e forum ufficiali, non ho tirato fuori un ragno dal famoso buco, ho aggiornato il Boss della cosa.
Io: Secondo me non si fa. Cioe', lo fai ma ti devi creare una pagina web che gestisca la connessione e il salvataggio al database nonche' la generazione di password.
Boss: Umh, fai una cosa. Chiama [GTu]. Lui ci lavora e conosce bene quegli apparati (rileggetevi quest'ultima frase, please, e fissatevela bene in testa).
Dopo aver ricevuto il sacro-numero-diretto-senza-passare-dal-centralino, chiamo GTu che, per la cronaca, era stato pre-allertato dal mio Boss.
GTu: Si?
Io: Salve, sono [io] di [nome ditta]. La chiamo per quel discorso degli apparati Ruckus...
GTu: Ah, si. Se vuoi ci possiamo dare del tu senza problemi.
Io: Perfetto.
Inizio a spiegare per filo e per segno cosa devo fare e le prove che ho gia' eseguito e, una volta terminata la filippica, GTu mi chiede accesso remoto alla macchina su cui e' installato il radius e il database SQL. Fornisco l'accesso e attendo che il tizio analizzi la configurazione.
GTu: (guardando la parte relativa ai metodi di autenticazione) Qua devi mettere Active Directory.
Io: Visto che non c'e' un dominio Active Directory dove questo affare dovra' essere installato ne dubito molto fortemente.
Dopo qualche secondo...
GTu: Qua, pero', l'apparato l'hai chiamato "Radius".
Io: (penso) E allora? Se lo volevo chiamare "[organo genitale maschile volgarmente detto] vuoi?" era un problema? (dico) Essendo un server Radius lo trovo azzeccato come nome.
GTu: In effetti.
A questo punto, GTu passa a controllare alcuni flag e a me viene in mente, sfortunatamente, di dire una cosa.
Io: Quella voce che hai appena passato credo che sarebbe meglio attivarla.
Nota: Per chi fosse curioso, si trattava del WiFi Client Isolation.
GTu: E' gia' attiva.
Io: (osservando il quadratino grigio topo SENZA segno di spunta dentro) Sicuro?
GTu: Si, sicuro.
Io: (penso) promemoria per me: attivarla quando questo tizio si e' disconnesso.
Dopo qualche altro flag, arriviamo al "Terms of service" che e' correttamente abilitato.
Io: Potresti lasciarlo cosi' che voglio vedere cosa appare in fase di login?
GTu: Certo.
E, detto questo, sposta la freccia sul quadratino e DISATTIVA il "Terms of service" il cui campo di inserimento testo diventa TUTTO (ed e' uno spazio bello grande) grigio-non-editabile.
Dopo alcuni minuti di discussione per cercare (inutilmente) di far capire a GTu che TOGLIERE il flag significa disattivare, ritorniamo a parlare del problema.
GTu: Mi potresti rispiegare cosa devi fare?
Io: (penso, guardando l'orologio) Sono quaranta minuti che stiamo discutendo e ORA mi chiedi di rispiegare tutto? (dico) gli utenti devono collegarsi alla rete WiFi, gli deve venire chiesto l'inserimento dei dati personali e quindi il sistema deve generare delle credenziali valide per 48 ore salvando il tutto in un database SQL. L'autenticazione deve passare per un server Radius.
GTU: Ok, ho capito.
Io: (penso) Si, come no.
GTu: Quindi tu dagli la passphrase della rete WiFi. Quando si collegano, gli verra' richiesto un altro username e un'altra password.
Io: Se io mi collego a una rete Wireless e inserisco la passphrase dell'encryption WPA2, a meno che non ci siano altri script dietro, dubito fortemente che possa essere rediretto a una richiesta di inserimento di username e password.
GTu: Ah, e' vero anche quello.
A questo punto riparte una discussione sul sistema, su cosa dobbiamo fare e suoi vari problemi e, durante tutto questo tempo, sento GTu sfogliare appunti come un folle. Dopo UN'ORA E VENTI MINUTI, ne avevo abbastanza di questo soggetto.
Io: Senti, facciamo una cosa, ci aggiorniamo domani che adesso ho bisogno di chiamare un cliente.
GTu: (sollevato della cosa) Si, perfetto. A domani.
E questo, un soggetto che non sa distinguere fra un flag attivato e uno disattivato, sarebbe il tecnico che dovrebbe aiutarmi a sistemare il problema? Seeeeeeeeeeee, come no.
martedì 26 giugno 2012
lunedì 25 giugno 2012
Quando Murphy ha del tempo libero
Ci sono quelle giornate durante le quali hai la ferma convinzione che Murphy abbia tanto, troppo tempo libero da dedicarti. Oggi e' stata una di quelle.
Un nostro cliente ha recentemente acquistato un QNAP a rack e ci ha chiamato per installarlo. Provate un po' a indovinare chi e' il fortunato tecnico che se ne deve occupare?
Vado dal cliente e inizio a tirare fuori l'arnese dalla scatola e come prima cosa verifico che ci sia tutto (viti, binari e cavi vari).
Eseguita la verifica, procedo a installare i binari ma dopo pochi minuti scopro che c'e' qualcosa che non va. Quando il mio cervello capisce che li sto montando al contrario (no, non sono i primi binari che monto), il problema magicamente sparisce.
Io: (penso osservando il pezzo finito) Ok, binari installati e pronti per essere inseriti.
Procedo all'inserimento, pensando cose particolarmente brutte e cattive visto che l'affare pesa parecchio e io sono da solo, finche' non riesco nell'operazione. Spingo il QNAP sui binari e penso cose altrettanto brutte e altrettanto cattive quando mi schiaccio un dito nell'operazione.
Sfortunatamente, l'affare non vuole saperne di arrivare fino in fondo e dopo un rapido controllo scopro perche': Odino solo sa come, nel far scivolare il QNAP sui binari si e' incastrato un cavo.
Io: (penso) Bastera' tirare un po'. Del resto, se in qualche modo e' entrato, in qualche modo dovra' uscire.
Tira, frulla, gira. Niente.
Estraggo il QNAP, smonto i binari, tolto quel [parola davvero molto poco carina] cavo, rimonto i binari, lancio il cavo dall'altra parte della stanza, inserisco il QNAP nel rack.
Procedo al collegamento dei cavi quando scopro che non ci sono prese libere nella ciabatta. Ok, potevo pensarci prima ma una volta che vada bene, no eh?
Cerca, analizza, rimuovi e dopo qualche minuto una presa diventa libera.
Tedesca.
Ovviamente il cavo di alimentazione del QNAP che mi hanno dato ha la presa italiana.
Vai nel magazzino, cerca un altro cavo, torna in sala macchine.
Io: (penso) Finita, spero.
Tanto per stare sul sicuro, verifico nuovamente che sia tutto a posto.
Io: (penso) Binari... ok.
Io: (penso) Rack... ok.
Io: (penso) Hardware... ok.
Io: (penso) Prese... ok.
Ok, e' ora di accendere il QNAP e configurarlo.
Lo accendo, passo sul davanti dove ci sono spie e monitor e scopro di aver montato il QNAP al contrario ovvero l'alto in basso.
Io: (penso) Andra' bene uguale?
La mia mente sfreccia veloce alla telefonata del cliente che dice "e' strano, sembra montato al contrario."
Spegni, estrai, bestemmia, svita, avvita nel verso giusto, bestemmia per il peso, inserisci, verifica che nessun [organo genitale maschile, volgarmente detto] di cavo non si infili nel mezzo, bestemmia ancora, accendi.
Per fare un riassunto: la maggior parte dei casini erano evitabili con un minimo in piu' di attenzione da parte mia ma sono piu' che convinto che Murphy ci abbia messo lo zampino.
E si sia divertito molto.
Un nostro cliente ha recentemente acquistato un QNAP a rack e ci ha chiamato per installarlo. Provate un po' a indovinare chi e' il fortunato tecnico che se ne deve occupare?
Vado dal cliente e inizio a tirare fuori l'arnese dalla scatola e come prima cosa verifico che ci sia tutto (viti, binari e cavi vari).
Eseguita la verifica, procedo a installare i binari ma dopo pochi minuti scopro che c'e' qualcosa che non va. Quando il mio cervello capisce che li sto montando al contrario (no, non sono i primi binari che monto), il problema magicamente sparisce.
Io: (penso osservando il pezzo finito) Ok, binari installati e pronti per essere inseriti.
Procedo all'inserimento, pensando cose particolarmente brutte e cattive visto che l'affare pesa parecchio e io sono da solo, finche' non riesco nell'operazione. Spingo il QNAP sui binari e penso cose altrettanto brutte e altrettanto cattive quando mi schiaccio un dito nell'operazione.
Sfortunatamente, l'affare non vuole saperne di arrivare fino in fondo e dopo un rapido controllo scopro perche': Odino solo sa come, nel far scivolare il QNAP sui binari si e' incastrato un cavo.
Io: (penso) Bastera' tirare un po'. Del resto, se in qualche modo e' entrato, in qualche modo dovra' uscire.
Tira, frulla, gira. Niente.
Estraggo il QNAP, smonto i binari, tolto quel [parola davvero molto poco carina] cavo, rimonto i binari, lancio il cavo dall'altra parte della stanza, inserisco il QNAP nel rack.
Procedo al collegamento dei cavi quando scopro che non ci sono prese libere nella ciabatta. Ok, potevo pensarci prima ma una volta che vada bene, no eh?
Cerca, analizza, rimuovi e dopo qualche minuto una presa diventa libera.
Tedesca.
Ovviamente il cavo di alimentazione del QNAP che mi hanno dato ha la presa italiana.
Vai nel magazzino, cerca un altro cavo, torna in sala macchine.
Io: (penso) Finita, spero.
Tanto per stare sul sicuro, verifico nuovamente che sia tutto a posto.
Io: (penso) Binari... ok.
Io: (penso) Rack... ok.
Io: (penso) Hardware... ok.
Io: (penso) Prese... ok.
Ok, e' ora di accendere il QNAP e configurarlo.
Lo accendo, passo sul davanti dove ci sono spie e monitor e scopro di aver montato il QNAP al contrario ovvero l'alto in basso.
Io: (penso) Andra' bene uguale?
La mia mente sfreccia veloce alla telefonata del cliente che dice "e' strano, sembra montato al contrario."
Spegni, estrai, bestemmia, svita, avvita nel verso giusto, bestemmia per il peso, inserisci, verifica che nessun [organo genitale maschile, volgarmente detto] di cavo non si infili nel mezzo, bestemmia ancora, accendi.
Per fare un riassunto: la maggior parte dei casini erano evitabili con un minimo in piu' di attenzione da parte mia ma sono piu' che convinto che Murphy ci abbia messo lo zampino.
E si sia divertito molto.
venerdì 22 giugno 2012
Una TAC, presto!
Oggi sono arrivato alla conclusione che tutti i miei utOnti abbiano bisogno di una TAC al cervello e di un accurato esame oculistico. Perche' sono giunto a questo? E' presto detto.
Sono da un cliente e mi sto occupando della verifica dei backup dell'azienda quando mi arriva un ticket da parte di un utOnto Tecnico poco Tecnico e molto utOnto.
********************************
Ticket ID: 1234
Subject: Posta [utOnta]
Body: Outlook di [utOnta] da un messaggio di posta piena e lei e' costretta a cancellare dei messaggi. Come posso fare per risolvere il problema?
********************************
A parte che non ci vedo nulla di strano nel fatto che se hai la posta piena DEVI cancellare qualche [parola poco carina] messaggio ma visto che devo sfortunatamente fornire supporto a questo tizio, provvedo a chiamarlo.
utOnto Tecnico: Si?
Io: Ciao, sono [io] di [nome ditta].
uT: (scocciato) Dimmi.
Io: Ti chiamo per il ticket che hai aperto. Non e' che ci sia molto da discutere, se [utOnta] ha la posta piena deve cancellare dei messaggi.
uT: Non e' possibile, le sue mail sono importantissime.
Io: (penso) Figurarsi. Trovarne uno le cui mail sono "normali" mai vero? (dico) Tu mi vuoi dire che [utOnta] ha raggiunto il limite massimo consentito dal server - impostato in accordo con [mega presidente ereditario] - e non puo' cancellare qualche mail? Fra l'altro, ti ricordo che il limite non l'ha ancora raggiunto nessuno visto che e' di svariati giga.
uT: Mail... importantissime... [utOnta]... (aggiungere a piacere frasi senza senso).
Io: Senti, le cose sono due. O aumentiamo il limite per tutti gli utenti, cosa che sconsiglio vivamente, o lei cancella qualche mail.
uT: Allora aument...
Io: (interrompendolo) Giusto per completezza di informazione, ti ricordo che per aumentare il limite degli utenti occorre discuterne prima con [mega presidente ereditario].
uT: Ah. Quindi?
Io: (penso) Problemi ANCHE all'udito? (dico) Quindi [utOnta] deve cancellare delle mail.
uT: Ehm... come?
Io: Mi prendi in giro?
Nota: uT si spaccia per "tecnico informatico".
Il silenzio dall'altro lato della linea mi dice tutto. Procedo quindi a spiegare la (sarcasmo) complicatissima (/sarcasmo) operazione di cancellazione delle mail.
Io: Tutto chiaro? (penso) come se ci fosse qualcosa di difficile, fra l'altro.
uT: Chiarissimo, grazie.
Penso di aver concluso li' la telefonata ma dieci minuti dopo squilla ancora il telefono ed e' sempre uT.
uT: Ciao, ho cancellato le mail ma la situazione non e' cambiata. C'e' sempre il problema di posta piena. Secondo me e' un bug di Outlook.
Io: (penso) Che sia un bug ne sono certo ma secondo me non e' in Outlook (dico) Tiro a indovinare, non hai svuotato la cartella "posta eliminata" dopo aver cancellato i messaggi, vero?
Nuovamente, il silenzio dall'altro lato della linea mi dice tutto.
Io: Devi cancellare i messaggi in quella cartella altrimenti siamo punto e a capo.
uT: Non c'e'.
Io: Cosa? (penso) il tuo cervello?
uT: La cartella della posta eliminata.
Io: Cio' e' decisamente impossibile.
uT: (stizzito) Non c'e' ti dico.
Io: Facciamo che me le leggi tutte partendo dall'alto?
uT: (con il tono di voce tipico del "adesso ti faccio vedere io") Posta in arrivo, posta in uscita, posta inviata, posta elimin...
Silenzio.
Io: Scusa, ti ho perso per un secondo. Potresti ripetere l'ultima che hai letto?
Silenzio.
Io: Prova un po' a cancellare i messaggi dentro quella cartella con un bel click destro, svuota la cartella.
uT: (triste e sconsolato) fatto.
Io: Chiudi e riapri Outlook.
uT: (sempre triste e sconsolato) fatto.
Io: Ti da ancora il problema?
uT: No. Grazie.
Io: (sorridendo a trentadue denti) Di nulla.
Avrei potuto infierire ma sarebbe stato come sparare sulla croce rossa. :)
Sono da un cliente e mi sto occupando della verifica dei backup dell'azienda quando mi arriva un ticket da parte di un utOnto Tecnico poco Tecnico e molto utOnto.
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Ticket ID: 1234
Subject: Posta [utOnta]
Body: Outlook di [utOnta] da un messaggio di posta piena e lei e' costretta a cancellare dei messaggi. Come posso fare per risolvere il problema?
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A parte che non ci vedo nulla di strano nel fatto che se hai la posta piena DEVI cancellare qualche [parola poco carina] messaggio ma visto che devo sfortunatamente fornire supporto a questo tizio, provvedo a chiamarlo.
utOnto Tecnico: Si?
Io: Ciao, sono [io] di [nome ditta].
uT: (scocciato) Dimmi.
Io: Ti chiamo per il ticket che hai aperto. Non e' che ci sia molto da discutere, se [utOnta] ha la posta piena deve cancellare dei messaggi.
uT: Non e' possibile, le sue mail sono importantissime.
Io: (penso) Figurarsi. Trovarne uno le cui mail sono "normali" mai vero? (dico) Tu mi vuoi dire che [utOnta] ha raggiunto il limite massimo consentito dal server - impostato in accordo con [mega presidente ereditario] - e non puo' cancellare qualche mail? Fra l'altro, ti ricordo che il limite non l'ha ancora raggiunto nessuno visto che e' di svariati giga.
uT: Mail... importantissime... [utOnta]... (aggiungere a piacere frasi senza senso).
Io: Senti, le cose sono due. O aumentiamo il limite per tutti gli utenti, cosa che sconsiglio vivamente, o lei cancella qualche mail.
uT: Allora aument...
Io: (interrompendolo) Giusto per completezza di informazione, ti ricordo che per aumentare il limite degli utenti occorre discuterne prima con [mega presidente ereditario].
uT: Ah. Quindi?
Io: (penso) Problemi ANCHE all'udito? (dico) Quindi [utOnta] deve cancellare delle mail.
uT: Ehm... come?
Io: Mi prendi in giro?
Nota: uT si spaccia per "tecnico informatico".
Il silenzio dall'altro lato della linea mi dice tutto. Procedo quindi a spiegare la (sarcasmo) complicatissima (/sarcasmo) operazione di cancellazione delle mail.
Io: Tutto chiaro? (penso) come se ci fosse qualcosa di difficile, fra l'altro.
uT: Chiarissimo, grazie.
Penso di aver concluso li' la telefonata ma dieci minuti dopo squilla ancora il telefono ed e' sempre uT.
uT: Ciao, ho cancellato le mail ma la situazione non e' cambiata. C'e' sempre il problema di posta piena. Secondo me e' un bug di Outlook.
Io: (penso) Che sia un bug ne sono certo ma secondo me non e' in Outlook (dico) Tiro a indovinare, non hai svuotato la cartella "posta eliminata" dopo aver cancellato i messaggi, vero?
Nuovamente, il silenzio dall'altro lato della linea mi dice tutto.
Io: Devi cancellare i messaggi in quella cartella altrimenti siamo punto e a capo.
uT: Non c'e'.
Io: Cosa? (penso) il tuo cervello?
uT: La cartella della posta eliminata.
Io: Cio' e' decisamente impossibile.
uT: (stizzito) Non c'e' ti dico.
Io: Facciamo che me le leggi tutte partendo dall'alto?
uT: (con il tono di voce tipico del "adesso ti faccio vedere io") Posta in arrivo, posta in uscita, posta inviata, posta elimin...
Silenzio.
Io: Scusa, ti ho perso per un secondo. Potresti ripetere l'ultima che hai letto?
Silenzio.
Io: Prova un po' a cancellare i messaggi dentro quella cartella con un bel click destro, svuota la cartella.
uT: (triste e sconsolato) fatto.
Io: Chiudi e riapri Outlook.
uT: (sempre triste e sconsolato) fatto.
Io: Ti da ancora il problema?
uT: No. Grazie.
Io: (sorridendo a trentadue denti) Di nulla.
Avrei potuto infierire ma sarebbe stato come sparare sulla croce rossa. :)
giovedì 21 giugno 2012
Sempre sul progetto IT technicians for charity
Sto ultimando la raccolta delle storie da inserire nel progetto "IT technicians for charity". Chiunque volesse aggiungere qualcosa fa ancora in tempo.
Inviate in posta elettronica a bitmover _AT_ gmail _DOT_ com. :)
Inviate in posta elettronica a bitmover _AT_ gmail _DOT_ com. :)
martedì 19 giugno 2012
lunedì 18 giugno 2012
Inizio splendido di settimana
Come ho gia' detto in qualche altro post, da un anno a questa parte ho deciso di andare a lavoro in treno perche' sostanzialmente risparmio soldi nella benzina e perche', almeno, posso leggere un po' prima di mettermi davanti al monitor. In genere mi porto dietro cibo e bevande per la giornata in uno zainetto visto che mangiare in mensa (cosi' piace chiamarla a loro) costa fra gli otto e i dieci euro (e sto parlando di un primo e un contorno senza bevande) e io non ho dagli otto ai dieci euro da regalare alla mensa tutti i giorni visto che nessuno me li rimborsa.
Come dicevo, in genere porto le bevande (acqua) in un paio di bottiglie di vetro chiuse ermeticamente con un tappo a pressione. Va tutto bene, se non fosse che il tappo in questione probabilmente l'ha costruito un utOnto dietro consiglio di un Tecnico utOnto supervisionati da un Gran Capo utOnto.
Sto camminando pacificamente nel tragitto stazione-ufficio cercando di capire come mi chiamo (ancora niente caffe' quindi niente neuroni che girano) quando becco in pieno una pozzanghera e sento un po' i calzoni bagnati in zona polpaccio.
Io: (penso) Vabbe', amen, si sara' alzata l'onda dalla pozzanghera.
Cinque metri dopo, mi sembra stranamente che la sensazione di umido stia aumentando.
Io: (penso - ricordate che sono sempre a corto di caffe') Sara' una mia impressione.
Dieci metri dopo, la sensazione continua.
Io: (penso) Ma che cavolo c'era in quella pozza?
Venti metri dopo finalmente realizzo.
Io: (penso) [filotto di bestemmie, una piu' grossa dell'altra che, se pronunciato ad alta voce, provocherebbe svenimenti e sciagure varie].
Eh si, una delle [parola poco carina] bottiglie di vetro ha avuto la brillante idea di rovesciarsi, Odino solo sa come, quasi a testa in giu' e il famoso tappo ermetico ha tenuto come un bambino che cerca di fermare una crepa in una diga utilizzando del pongo.
Visto che Murphy oggi era particolarmente in vena di scherzi, ha ben pensato di far scivolare il cellulare aziendale (che era li' vicino nello zaino) ESATTAMENTE sotto il fiotto dell'acqua col risultato che quando l'ho tirato fuori ci mancava poco che uscissero i pesci rossi dal display.
Arrivo in ufficio (sempre bestemmiando fra me) qualche minuto dopo e comunico la notizia del telefono al Boss.
Boss: Tranquillo, alla piu' brutta te ne prendi uno di quei vecchi nell'armadio.
Io: Ok.
Per non saper ne' leggere ne' scrivere, lascio il cellulare aperto e con la batteria staccata per tutta la giornata (siamo ai primi di settembre e ancora e' un caldo allucinante) e il giorno dopo, quando sono sicuro che si sia asciutto, provo ad accenderlo.
Miracolosamente (aka Murphy si era voltato per un attimo) riparte.
Io: (penso) Bon, carichiamolo che e' quasi a zero di batteria.
A questo punto Murphy ha riportato lo sguardo su di me e ha sorriso pensando "ti e' andata bene la prima ma ora vedrai..." perche' appena ho inserito il caricabatterie (che era nello zaino insieme al cellulare ma non mi sembrava bagnato) si e' sentito uno ZZZZZZOOOOOOOTTTT e subito dopo nell'aria ha iniziato ad aleggiare un fortissimo odore di bruciato.
Tutto questo per dire che i tappi delle bottiglie che si spacciano per "ermetici" e' il caso di provarli, prima di mettere della roba elettrica/elettronica a pochi centimetri di distanza... :)
Come dicevo, in genere porto le bevande (acqua) in un paio di bottiglie di vetro chiuse ermeticamente con un tappo a pressione. Va tutto bene, se non fosse che il tappo in questione probabilmente l'ha costruito un utOnto dietro consiglio di un Tecnico utOnto supervisionati da un Gran Capo utOnto.
Sto camminando pacificamente nel tragitto stazione-ufficio cercando di capire come mi chiamo (ancora niente caffe' quindi niente neuroni che girano) quando becco in pieno una pozzanghera e sento un po' i calzoni bagnati in zona polpaccio.
Io: (penso) Vabbe', amen, si sara' alzata l'onda dalla pozzanghera.
Cinque metri dopo, mi sembra stranamente che la sensazione di umido stia aumentando.
Io: (penso - ricordate che sono sempre a corto di caffe') Sara' una mia impressione.
Dieci metri dopo, la sensazione continua.
Io: (penso) Ma che cavolo c'era in quella pozza?
Venti metri dopo finalmente realizzo.
Io: (penso) [filotto di bestemmie, una piu' grossa dell'altra che, se pronunciato ad alta voce, provocherebbe svenimenti e sciagure varie].
Eh si, una delle [parola poco carina] bottiglie di vetro ha avuto la brillante idea di rovesciarsi, Odino solo sa come, quasi a testa in giu' e il famoso tappo ermetico ha tenuto come un bambino che cerca di fermare una crepa in una diga utilizzando del pongo.
Visto che Murphy oggi era particolarmente in vena di scherzi, ha ben pensato di far scivolare il cellulare aziendale (che era li' vicino nello zaino) ESATTAMENTE sotto il fiotto dell'acqua col risultato che quando l'ho tirato fuori ci mancava poco che uscissero i pesci rossi dal display.
Arrivo in ufficio (sempre bestemmiando fra me) qualche minuto dopo e comunico la notizia del telefono al Boss.
Boss: Tranquillo, alla piu' brutta te ne prendi uno di quei vecchi nell'armadio.
Io: Ok.
Per non saper ne' leggere ne' scrivere, lascio il cellulare aperto e con la batteria staccata per tutta la giornata (siamo ai primi di settembre e ancora e' un caldo allucinante) e il giorno dopo, quando sono sicuro che si sia asciutto, provo ad accenderlo.
Miracolosamente (aka Murphy si era voltato per un attimo) riparte.
Io: (penso) Bon, carichiamolo che e' quasi a zero di batteria.
A questo punto Murphy ha riportato lo sguardo su di me e ha sorriso pensando "ti e' andata bene la prima ma ora vedrai..." perche' appena ho inserito il caricabatterie (che era nello zaino insieme al cellulare ma non mi sembrava bagnato) si e' sentito uno ZZZZZZOOOOOOOTTTT e subito dopo nell'aria ha iniziato ad aleggiare un fortissimo odore di bruciato.
Tutto questo per dire che i tappi delle bottiglie che si spacciano per "ermetici" e' il caso di provarli, prima di mettere della roba elettrica/elettronica a pochi centimetri di distanza... :)
venerdì 15 giugno 2012
Con l'aiuto del sole vincero'!
Sono in azienda e mi sto (sarcasmo) divertendo (/sarcasmo) a sistemare il NAS di un cliente che, per qualche motivo, dopo un reboot non ne vuole sapere di funzionare quando mi arriva una segnalazione da parte del nostro sistema di monitoraggio.
Sistema di Monitoraggio: Ehi, ciccio, guarda che l'interno 154 di [cliente] e' offline.
Io: Sicuro?
SdM: Per chi mi hai preso? Per un utOnto?
Il suddetto cliente ha installato un paio di anni fa un sistema VoIP (il numero dell'interno vi dovrebbe dare un'idea delle dimensioni dell'azienda) e, per stare sul tranquillo, ha incaricato noi di monitorarlo. Alcune volte il problema si risolve con un riavvio brutale del telefono, in altre occasioni bisogna spremersi le meningi ma per la maggior parte dei casi bisognerebbe togliere il telefono dalle mani dell'utOnto e fornirgli due barattoli con un filo nel mezzo.
Visto che il nostro sistema di monitoraggio mi ha avvertito per tempo (ovvero prima che l'utOnto chiami da un altro telefono lamentandosi) procedo alla telefonata di rito chiamando un interno nello stesso ufficio.
utOnto: Si?
Io: Ciao, sono [io] di [nome ditta]. Ti chiamo per l'interno 154, abbiamo notato che e' fuori linea.
utOnto: Si, ho staccato il cavo poco fa perche' stava facendo un reset...
Io: (penso) Non fa una piega.
utOnto: Poi pero' nel monitor c'e' il sole...
Attimo di smarrimento mio.
utOnto: Volevo aprire un ticket...
Io: (penso) Ti sei fumato la suola delle scarpe? Che cavolo c'entra col sole?
utOnto: Ma non c'era l'icona del sole...
Io: (penso) Ok, ti sei fumato i residui di un copertone abbandonato lungo l'autostrada ma inizio a capire cosa vuoi dire.
utOnto: E poi l'ho detto a una mia collega del guasto. Volevo aprire io il ticket ma niente.
Traduzione per i non utOnti: Il soggetto voleva aprire un ticket utilizzando l'icona di assistenza remota che, credetemi, non assomiglia neanche da lontano a un sole ma non trovandola e' andato in panico richiedendo l'aiuto a una collega. Il che, comunque, non spiega la prima parte e cioe' "ho staccato il cavo poco fa perche' stava facendo un reset".
Io: Si, ma perche' hai staccato il cavo? Se stava facendo un reset significa che gia' si stava riavviando.
utOnto: E cosa ne so io?
Gia', vero, dimentico sempre che i miei utOnti conoscono l'inglese come io le centrali nucleari.
Io: Non appena torna in piedi controlla che i cavi siano inseriti correttamente.
E' gia' successo che "per sbaglio" il cavo di rete, anziche' essere nella presa "rete" (strano il mondo, eh?), fosse stato inserito nella presa "PC".
utOnto: Ok, ma per l'icona del sole?
Risultato dello staccamento del cavo in fase di reset (cosa di cui dubito, personalmente, ma non ho modo di verificare): un telefono che non aveva neanche un anno cotto e da sostituire. L'importante, pero', e' avere l'icona del sole.
Sistema di Monitoraggio: Ehi, ciccio, guarda che l'interno 154 di [cliente] e' offline.
Io: Sicuro?
SdM: Per chi mi hai preso? Per un utOnto?
Il suddetto cliente ha installato un paio di anni fa un sistema VoIP (il numero dell'interno vi dovrebbe dare un'idea delle dimensioni dell'azienda) e, per stare sul tranquillo, ha incaricato noi di monitorarlo. Alcune volte il problema si risolve con un riavvio brutale del telefono, in altre occasioni bisogna spremersi le meningi ma per la maggior parte dei casi bisognerebbe togliere il telefono dalle mani dell'utOnto e fornirgli due barattoli con un filo nel mezzo.
Visto che il nostro sistema di monitoraggio mi ha avvertito per tempo (ovvero prima che l'utOnto chiami da un altro telefono lamentandosi) procedo alla telefonata di rito chiamando un interno nello stesso ufficio.
utOnto: Si?
Io: Ciao, sono [io] di [nome ditta]. Ti chiamo per l'interno 154, abbiamo notato che e' fuori linea.
utOnto: Si, ho staccato il cavo poco fa perche' stava facendo un reset...
Io: (penso) Non fa una piega.
utOnto: Poi pero' nel monitor c'e' il sole...
Attimo di smarrimento mio.
utOnto: Volevo aprire un ticket...
Io: (penso) Ti sei fumato la suola delle scarpe? Che cavolo c'entra col sole?
utOnto: Ma non c'era l'icona del sole...
Io: (penso) Ok, ti sei fumato i residui di un copertone abbandonato lungo l'autostrada ma inizio a capire cosa vuoi dire.
utOnto: E poi l'ho detto a una mia collega del guasto. Volevo aprire io il ticket ma niente.
Traduzione per i non utOnti: Il soggetto voleva aprire un ticket utilizzando l'icona di assistenza remota che, credetemi, non assomiglia neanche da lontano a un sole ma non trovandola e' andato in panico richiedendo l'aiuto a una collega. Il che, comunque, non spiega la prima parte e cioe' "ho staccato il cavo poco fa perche' stava facendo un reset".
Io: Si, ma perche' hai staccato il cavo? Se stava facendo un reset significa che gia' si stava riavviando.
utOnto: E cosa ne so io?
Gia', vero, dimentico sempre che i miei utOnti conoscono l'inglese come io le centrali nucleari.
Io: Non appena torna in piedi controlla che i cavi siano inseriti correttamente.
E' gia' successo che "per sbaglio" il cavo di rete, anziche' essere nella presa "rete" (strano il mondo, eh?), fosse stato inserito nella presa "PC".
utOnto: Ok, ma per l'icona del sole?
Risultato dello staccamento del cavo in fase di reset (cosa di cui dubito, personalmente, ma non ho modo di verificare): un telefono che non aveva neanche un anno cotto e da sostituire. L'importante, pero', e' avere l'icona del sole.
giovedì 14 giugno 2012
Piccoli hacker crescono
La storia che riporto di seguito non e' mia. Non so se posso riportare il nome dell'autore quindi evito di scriverlo (nel caso fammi sapere). :)
Scena: Un ufficio qualsiasi.
Interpreti: Io, un PC protetto da password, utOnto del suddetto PC al momento non presente, un collega di utOnto.
Io: Ehi, collega di utOnto, abbiamo mica la pass di questo PC?
Collega di utOnto: Uh... no... mi sa che devi aspettare che torna lui!
Io: (penso) Credici, lo sto aspettando. (dico) Ok, fa niente..
Dopo soli 4 tentativi errati, trovo la password.
Collega di utOnto: (con gli occhi sbarrati) Ma come hai fatto?! Ma sei un HACKER!
Io: (penso) No, e' [singolare della parte dell'organo genitale maschile spesso citata in coppia. Volgarmente detto] il tuo collega che ha messo come suggerimento password "cosa suono" e al 4° strumento inserito, ovviamente ho indovinato! (dico) Potrei anche dirtelo, ma poi dovrei ucciderti... non so se ti conviene.
Scena: Un ufficio qualsiasi.
Interpreti: Io, un PC protetto da password, utOnto del suddetto PC al momento non presente, un collega di utOnto.
Io: Ehi, collega di utOnto, abbiamo mica la pass di questo PC?
Collega di utOnto: Uh... no... mi sa che devi aspettare che torna lui!
Io: (penso) Credici, lo sto aspettando. (dico) Ok, fa niente..
Dopo soli 4 tentativi errati, trovo la password.
Collega di utOnto: (con gli occhi sbarrati) Ma come hai fatto?! Ma sei un HACKER!
Io: (penso) No, e' [singolare della parte dell'organo genitale maschile spesso citata in coppia. Volgarmente detto] il tuo collega che ha messo come suggerimento password "cosa suono" e al 4° strumento inserito, ovviamente ho indovinato! (dico) Potrei anche dirtelo, ma poi dovrei ucciderti... non so se ti conviene.
martedì 12 giugno 2012
lunedì 11 giugno 2012
Posso chiederti un favore?
Di domande simili a quella del titolo di questo post ne ho ricevute diverse ma devo ammettere che quella di questa mattina mi ha particolarmente colpito.
Premessa: abbiamo un cliente che vuoi per la crisi del settore, vuoi per altri motivi, ultimamente e' in ritardo con i pagamenti quindi, quando arrivano richieste da parte loro, diciamo che non partono esattamente benissimo. Presso questo cliente c'e' una donna che lavora all'amministrazione che fa orari assurdi (per capirci, una volta mi ha mandato una mail richiedendo un "intervento urgente" alle 6:50). E' un'utOnta in piena regola quindi quando mi chiama non mi stupisco di niente.
Sbagliato. Mai smettere di stupirsi.
Chiamo il suddetto cliente perche' ho necessita' di parlare con uno dei titolari per un problema di networking e la mia chiamata viene presa proprio da questa utOnta. Taglio i saluti.
Io: Potresti passarmi [Boss utOnto]?
utOnta: Si, pero'...
Io: Dimmi.
utOnta: (abbassando la voce modello "sono una spia e non voglio che mi sentano") Posso chiederti una cosa?
Io: Certo.
utOnta: Senti, io avrei la necessita' di cambiare la mia password e mi chiedevo come posso fare. Qua ce l'hanno i titolari e non voglio sinceramente che vadano attorno alle mie cose, non che abbia qualcosa da nascondere, intendiamoci, solo che non voglio che vadano a vedere le mie cartelle o i miei documenti. Come faccio a cambiarla?
Nota: Questo cliente ha scelto, per sue regole interne, che i dipendenti cambino la password solamente dopo 60 giorni e solamente quando gli viene richiesto dal server. Ogni altra modifica o reset (di tanto in tanto, purtroppo, serve perche' non tutti sono in grado di ricordare "123456" come password) va comunicato a noi che provvediamo alla suddetta variazione.
Io: La puoi cambiare allo scadere dei 60 giorni oppure ci invii una mail con una richiesta.
utOnta: Una mail? A che indirizzo?
Io: [indirizzo del supporto tecnico].
utOnta: Ma non me la puoi cambiare tu?
Io: Certo, dopo aver ricevuto la richiesta.
utOnta: No, intendo ora.
Io: (penso) Cosa ti sfugge nella frase "dopo aver ricevuto la richiesta"? (dico) No, ora non posso. Mandami la richiesta e lo faccio appena possibile.
utOnta: Ma poi la vedono i miei titolari...
Io: (penso) Vorrei sapere che cavolo di problema c'e' visto che con i loro account di amministratori possono entrare su ogni macchina con o senza la password (dico) Vedono, a fine mese, un report con la richiesta di cambio password.
utOnta: Non si puo' fare senza?
Io: Senza report? No, noi lo dobbiamo inviare.
utOnta: Ma se lo fai tu...
Io: No, guarda, io non scavalco i tuoi titolari per cambiarti la password e, in ogni caso, anche se fosse possibile farlo, comunque dovrei inviare un rapporto dell'intervento al mio Boss.
utOnta: Eh, ma il tuo Boss e il mio titolare sono amici. E se glielo dice?
Io: (penso) Ma quanta roba hai rubato per essere cosi' paranoica? (dico) Io credo che il mio Boss abbia di meglio da fare che andare a dire al tuo che hai cambiato password ma in ogni caso io il report dell'intervento lo devo inviare. Punto.
utOnta: E' un intervento a pagamento?
Io: In genere si.
utOnta: Ma il contratto non dice che siamo coperti per queste variazioni?
Io: Senti, io sono un tecnico e non ho e non voglio avere a che fare con il mondo commerciale. I termini di accordo fra la nostra azienda e la vostra sono stati trattati dal mio Boss e dai tuoi titolari. Per qualunque dubbio bisogna che chiamo l'uno o gli altri.
utOnta: Se tu potessi farlo senza fare rapporto, pero'... (e lascia la frase in sospeso).
Io: Con tutto il rispetto, non ci penso neanche a scavalcare il mio Boss e i tuoi titolari (penso) Anche perche' al mio posto di lavoro ci tengo (dico) quindi se tu vuoi fare richiesta, ben venga, altrimenti aspetti lo scadere dei 60 giorni.
utOnta: Ah, ok.
Io: Ora puoi passarmi [Boss utOnto]?
utOnta: Si pero' mi raccomando, non dirgli di questo cambio di password!
Io: Finche' non fai una richiesta, non ne ho motivo.
utOnta: Ok, grazie.
Ma secondo voi, e' paranoica di suo, e' troppo stress o ha davvero rubato dei file dall'azienda?
Premessa: abbiamo un cliente che vuoi per la crisi del settore, vuoi per altri motivi, ultimamente e' in ritardo con i pagamenti quindi, quando arrivano richieste da parte loro, diciamo che non partono esattamente benissimo. Presso questo cliente c'e' una donna che lavora all'amministrazione che fa orari assurdi (per capirci, una volta mi ha mandato una mail richiedendo un "intervento urgente" alle 6:50). E' un'utOnta in piena regola quindi quando mi chiama non mi stupisco di niente.
Sbagliato. Mai smettere di stupirsi.
Chiamo il suddetto cliente perche' ho necessita' di parlare con uno dei titolari per un problema di networking e la mia chiamata viene presa proprio da questa utOnta. Taglio i saluti.
Io: Potresti passarmi [Boss utOnto]?
utOnta: Si, pero'...
Io: Dimmi.
utOnta: (abbassando la voce modello "sono una spia e non voglio che mi sentano") Posso chiederti una cosa?
Io: Certo.
utOnta: Senti, io avrei la necessita' di cambiare la mia password e mi chiedevo come posso fare. Qua ce l'hanno i titolari e non voglio sinceramente che vadano attorno alle mie cose, non che abbia qualcosa da nascondere, intendiamoci, solo che non voglio che vadano a vedere le mie cartelle o i miei documenti. Come faccio a cambiarla?
Nota: Questo cliente ha scelto, per sue regole interne, che i dipendenti cambino la password solamente dopo 60 giorni e solamente quando gli viene richiesto dal server. Ogni altra modifica o reset (di tanto in tanto, purtroppo, serve perche' non tutti sono in grado di ricordare "123456" come password) va comunicato a noi che provvediamo alla suddetta variazione.
Io: La puoi cambiare allo scadere dei 60 giorni oppure ci invii una mail con una richiesta.
utOnta: Una mail? A che indirizzo?
Io: [indirizzo del supporto tecnico].
utOnta: Ma non me la puoi cambiare tu?
Io: Certo, dopo aver ricevuto la richiesta.
utOnta: No, intendo ora.
Io: (penso) Cosa ti sfugge nella frase "dopo aver ricevuto la richiesta"? (dico) No, ora non posso. Mandami la richiesta e lo faccio appena possibile.
utOnta: Ma poi la vedono i miei titolari...
Io: (penso) Vorrei sapere che cavolo di problema c'e' visto che con i loro account di amministratori possono entrare su ogni macchina con o senza la password (dico) Vedono, a fine mese, un report con la richiesta di cambio password.
utOnta: Non si puo' fare senza?
Io: Senza report? No, noi lo dobbiamo inviare.
utOnta: Ma se lo fai tu...
Io: No, guarda, io non scavalco i tuoi titolari per cambiarti la password e, in ogni caso, anche se fosse possibile farlo, comunque dovrei inviare un rapporto dell'intervento al mio Boss.
utOnta: Eh, ma il tuo Boss e il mio titolare sono amici. E se glielo dice?
Io: (penso) Ma quanta roba hai rubato per essere cosi' paranoica? (dico) Io credo che il mio Boss abbia di meglio da fare che andare a dire al tuo che hai cambiato password ma in ogni caso io il report dell'intervento lo devo inviare. Punto.
utOnta: E' un intervento a pagamento?
Io: In genere si.
utOnta: Ma il contratto non dice che siamo coperti per queste variazioni?
Io: Senti, io sono un tecnico e non ho e non voglio avere a che fare con il mondo commerciale. I termini di accordo fra la nostra azienda e la vostra sono stati trattati dal mio Boss e dai tuoi titolari. Per qualunque dubbio bisogna che chiamo l'uno o gli altri.
utOnta: Se tu potessi farlo senza fare rapporto, pero'... (e lascia la frase in sospeso).
Io: Con tutto il rispetto, non ci penso neanche a scavalcare il mio Boss e i tuoi titolari (penso) Anche perche' al mio posto di lavoro ci tengo (dico) quindi se tu vuoi fare richiesta, ben venga, altrimenti aspetti lo scadere dei 60 giorni.
utOnta: Ah, ok.
Io: Ora puoi passarmi [Boss utOnto]?
utOnta: Si pero' mi raccomando, non dirgli di questo cambio di password!
Io: Finche' non fai una richiesta, non ne ho motivo.
utOnta: Ok, grazie.
Ma secondo voi, e' paranoica di suo, e' troppo stress o ha davvero rubato dei file dall'azienda?
venerdì 8 giugno 2012
Il vecchio e il database
Adoro i Tecnici utOnti, davvero, sono quelli che (sarcasmo) riempiono di gioia il mio cuore (/sarcasmo) e il blog di storie. Fra questi, pero', i migliori sono i Vecchi Tecnici utOnti, gente che pensa che il Cobol sia uno dei linguaggi piu' innovativi che siano in circolazione.
Oggi ne ho trovato uno particolarmente simpatico. Come un gattino rosso attaccato ai [parte dell'organo genitale maschile, spesso citato in coppia, volgarmente detto] che ha fame e vuole giocare.
La premessa e' questa: abbiamo un cliente che, di tanto in tanto, ci invia la richiesta di aggiornamento di un software. Questo aggiornamento non e' creato da noi ma da un'azienda esterna, noi ci limitiamo solamente ad applicarlo. In genere e' una procedura molto semplice, roba del tipo "scompatta i file .zip dentro la cartella del programma sovrascrivendo tutto e poi lancia una query SQL ricordando di selezionare il database giusto". Nulla di strano, insomma.
Tranne quando, ovviamente, la query in questione restituisce un errore: Invalid object name [nome].
Come ho detto prima, la query non la costruiamo noi e non e' nostro dovere occuparcene (aka nessuno ci paga se lo facciamo) quindi alzo la cornetta e chiamo il supporto tecnico.
Vecchio Tecnico utOnto: Buongiorno, sono [VTu].
Io: Salve, sono [io] e chiamo per conto di [cliente]. Abbiamo un problema nell'eseguire la query SQL dell'ultimo aggiornamento di [nome software].
VTu: Che tipo di errore?
Io: Invalid object name [nome].
VTu: E' semplice.
Io: Ottimo.
VTu: Il database selezionato non e' quello giusto.
Io: Il database selezionato posso assicurarle che e' giusto.
VTu: No, non e' cosi'.
Se seguite da un po' questo blog, dovreste sapere che mi stanno particolarmente sugli attributi quelli che ti dicono "non e' cosi'" senza neanche guardare come stanno davvero le cose.
Io: Senta, ho gia' fatto una ventina di aggiornamenti tutti andati a buon fine. Posso assicurarle che so perfettamente come si chiama il database.
VTu: (scocciato) Allora vedo di collegarmi al nostro server e guardare.
VTu si collega, guarda, cerca, smazza poi, dopo qualche minuto...
VTu: Guardi, la query lanciata sul nostro server di prova va benissimo. E' il vostro sistema che ha un difetto.
Io: Potrebbe anche essere ma mi spiega come ho fatto a lanciare le diciannove precedenti senza problemi?
VTu: Non glielo so dire.
Io: Ok, diciamo che le credo. Potrebbe dirmi, sul vostro server, che sistema operativo e quale versione di SQL utilizzate? Almeno cerco di capire dove potrebbe essere il problema.
VTu: Sistema operativo?
Io: (penso) Si, sai, quella cosa che fa da interfaccia fra te e l'hardware (dico) Sul desktop dovrebbe avere un'icona chiamata "Computer" o "Risorse del computer" o qualcosa del genere. Potrebbe cliccarci sopra con il pulsante destro e scegliere proprieta'?
VTu: Io qua ho "C".
Io: No, un passo indietro. Prima di entrare in quella icona.
VTu: Ho "C" le dico.
Io: Si, ok, facciamo in un altro modo. Se apre il menu' d'avvio, sulla sinistra ha scritto che sistema operativo utilizza?
VTu: Umh...
Io: Guardi, al giorno d'oggi direi che potete avere un Windows 2003 o un 2008. Forse un 2000 se non aggiornate i sistemi operativi da un po' di tempo.
VTu: Ne abbiamo uno vecchio. Il 2008.
Io: (penso) Magari mi prende in giro... (dico) Veramente il 2008 e' decisamente recente (nota: parliamo di settembre 2010).
VTu: Abbiamo il 98 allora. C'era un otto.
Io: (penso) No, non mi prende in giro (dico) A meno che come server non abbiate installato Windows 98 (il che, fra l'altro, potrebbe spiegare alcune cose fra cui l'errore alla mia query) ne dubito fortemente.
VTu: Guardi, non glielo so dire.
Io: Senta, se ha cinque minuti non e' che potrebbe collegarsi al nostro server e provare la query cosi' facciamo prima?
VTu: (molto scocciato) Abbiamo ventinove clienti a cui abbiamo passato quell'aggiornamento e nessuno si e' lamentato.
Io: Mi fa molto piacere ma almeno capiamo se sbaglio io qualcosa o se ci sono problemi nella query.
VTu: La query non ha problemi.
Io: (penso) Ovvio (dico) Quindi a lei sta bene collegarsi e provare di persona, giusto?
VTu: Mi mandi uno screenshot della schermata d'errore cosi' le faccio sapere.
Io: (gia' preparato all'evenienza) Una sua mail?
VTu: [mail].
Io: Mandata.
VTu: (che si aspettava di buttare giu' la chiamata) Ah, va bene, ci guardo subito.
In quel momento mi rendo conto di avergli inviato l'immagine ma con il database sbagliato che avevo cambiato per fare un test.
Io: Guardi, nell'immagine che le ho inviato e' selezionato il database sbagliato ma l'errore e' stato generato da quello giusto.
VTu: C'e' il database sbagliato, infatti.
Io: (penso) Del resto non te l'ho detto io due istanti fa (dico) Che e' quello che le ho detto.
VTu: Quindi aspetto l'immagine giusta?
Io: L'errore e' quello. Sul serio vuole che le invii un'immagine nuova semplicemente perche' al posto di [database giusto] c'e' [altro database]?
VTu: No, no, era cosi' per dire.
Io: (penso) Ceeeeeeeeeeerto (dico) Quindi?
VTu: Un attimo che mi collego.
Io: (penso) Bitmover uno, VTu zero (dico) Attendo con ansia.
Qualche minuto dopo VTu si collega e lancia l'interfaccia del SQL server.
VTu: Probabilmente stava utilizzando nome utente, password e database sbagliati perche'... Ah, no, sono giusti.
Io: (penso) Ma to'
VTu: Ok, ora carico la query SQL la lancio e...
Silenzio.
Io: Si?
VTu: Guardi, faccio qualche altro esame e le faccio sapere.
Io: Attendero' con ansia.
Un'oretta dopo mi e' arrivata in mail la query SQL versione 2.0.
Ma tanto ero io che sbagliavo il database. :)
Oggi ne ho trovato uno particolarmente simpatico. Come un gattino rosso attaccato ai [parte dell'organo genitale maschile, spesso citato in coppia, volgarmente detto] che ha fame e vuole giocare.
La premessa e' questa: abbiamo un cliente che, di tanto in tanto, ci invia la richiesta di aggiornamento di un software. Questo aggiornamento non e' creato da noi ma da un'azienda esterna, noi ci limitiamo solamente ad applicarlo. In genere e' una procedura molto semplice, roba del tipo "scompatta i file .zip dentro la cartella del programma sovrascrivendo tutto e poi lancia una query SQL ricordando di selezionare il database giusto". Nulla di strano, insomma.
Tranne quando, ovviamente, la query in questione restituisce un errore: Invalid object name [nome].
Come ho detto prima, la query non la costruiamo noi e non e' nostro dovere occuparcene (aka nessuno ci paga se lo facciamo) quindi alzo la cornetta e chiamo il supporto tecnico.
Vecchio Tecnico utOnto: Buongiorno, sono [VTu].
Io: Salve, sono [io] e chiamo per conto di [cliente]. Abbiamo un problema nell'eseguire la query SQL dell'ultimo aggiornamento di [nome software].
VTu: Che tipo di errore?
Io: Invalid object name [nome].
VTu: E' semplice.
Io: Ottimo.
VTu: Il database selezionato non e' quello giusto.
Io: Il database selezionato posso assicurarle che e' giusto.
VTu: No, non e' cosi'.
Se seguite da un po' questo blog, dovreste sapere che mi stanno particolarmente sugli attributi quelli che ti dicono "non e' cosi'" senza neanche guardare come stanno davvero le cose.
Io: Senta, ho gia' fatto una ventina di aggiornamenti tutti andati a buon fine. Posso assicurarle che so perfettamente come si chiama il database.
VTu: (scocciato) Allora vedo di collegarmi al nostro server e guardare.
VTu si collega, guarda, cerca, smazza poi, dopo qualche minuto...
VTu: Guardi, la query lanciata sul nostro server di prova va benissimo. E' il vostro sistema che ha un difetto.
Io: Potrebbe anche essere ma mi spiega come ho fatto a lanciare le diciannove precedenti senza problemi?
VTu: Non glielo so dire.
Io: Ok, diciamo che le credo. Potrebbe dirmi, sul vostro server, che sistema operativo e quale versione di SQL utilizzate? Almeno cerco di capire dove potrebbe essere il problema.
VTu: Sistema operativo?
Io: (penso) Si, sai, quella cosa che fa da interfaccia fra te e l'hardware (dico) Sul desktop dovrebbe avere un'icona chiamata "Computer" o "Risorse del computer" o qualcosa del genere. Potrebbe cliccarci sopra con il pulsante destro e scegliere proprieta'?
VTu: Io qua ho "C".
Io: No, un passo indietro. Prima di entrare in quella icona.
VTu: Ho "C" le dico.
Io: Si, ok, facciamo in un altro modo. Se apre il menu' d'avvio, sulla sinistra ha scritto che sistema operativo utilizza?
VTu: Umh...
Io: Guardi, al giorno d'oggi direi che potete avere un Windows 2003 o un 2008. Forse un 2000 se non aggiornate i sistemi operativi da un po' di tempo.
VTu: Ne abbiamo uno vecchio. Il 2008.
Io: (penso) Magari mi prende in giro... (dico) Veramente il 2008 e' decisamente recente (nota: parliamo di settembre 2010).
VTu: Abbiamo il 98 allora. C'era un otto.
Io: (penso) No, non mi prende in giro (dico) A meno che come server non abbiate installato Windows 98 (il che, fra l'altro, potrebbe spiegare alcune cose fra cui l'errore alla mia query) ne dubito fortemente.
VTu: Guardi, non glielo so dire.
Io: Senta, se ha cinque minuti non e' che potrebbe collegarsi al nostro server e provare la query cosi' facciamo prima?
VTu: (molto scocciato) Abbiamo ventinove clienti a cui abbiamo passato quell'aggiornamento e nessuno si e' lamentato.
Io: Mi fa molto piacere ma almeno capiamo se sbaglio io qualcosa o se ci sono problemi nella query.
VTu: La query non ha problemi.
Io: (penso) Ovvio (dico) Quindi a lei sta bene collegarsi e provare di persona, giusto?
VTu: Mi mandi uno screenshot della schermata d'errore cosi' le faccio sapere.
Io: (gia' preparato all'evenienza) Una sua mail?
VTu: [mail].
Io: Mandata.
VTu: (che si aspettava di buttare giu' la chiamata) Ah, va bene, ci guardo subito.
In quel momento mi rendo conto di avergli inviato l'immagine ma con il database sbagliato che avevo cambiato per fare un test.
Io: Guardi, nell'immagine che le ho inviato e' selezionato il database sbagliato ma l'errore e' stato generato da quello giusto.
VTu: C'e' il database sbagliato, infatti.
Io: (penso) Del resto non te l'ho detto io due istanti fa (dico) Che e' quello che le ho detto.
VTu: Quindi aspetto l'immagine giusta?
Io: L'errore e' quello. Sul serio vuole che le invii un'immagine nuova semplicemente perche' al posto di [database giusto] c'e' [altro database]?
VTu: No, no, era cosi' per dire.
Io: (penso) Ceeeeeeeeeeerto (dico) Quindi?
VTu: Un attimo che mi collego.
Io: (penso) Bitmover uno, VTu zero (dico) Attendo con ansia.
Qualche minuto dopo VTu si collega e lancia l'interfaccia del SQL server.
VTu: Probabilmente stava utilizzando nome utente, password e database sbagliati perche'... Ah, no, sono giusti.
Io: (penso) Ma to'
VTu: Ok, ora carico la query SQL la lancio e...
Silenzio.
Io: Si?
VTu: Guardi, faccio qualche altro esame e le faccio sapere.
Io: Attendero' con ansia.
Un'oretta dopo mi e' arrivata in mail la query SQL versione 2.0.
Ma tanto ero io che sbagliavo il database. :)
martedì 5 giugno 2012
lunedì 4 giugno 2012
The day orinary stood still
Oggi in ufficio ho ricevuto una notizia strabiliante che ha dato il via a una reazione a catena di eventi uno piu' palloso dell'altro. La notizia in questione e' che presso [grosso cliente] hanno deciso di rimuovere l'orinario (se vi siete persi qualcosa, leggetevi questa, questa, questa e questa storia) e di inserire al suo posto e al posto del Cisco ASA che avevano un Watchguard XTM 520. Potete immaginare la mia espressione. Se non ci riuscite immaginatevi di trovare appiccicato sotto una vostra scarpa un gratta e vinci gia' grattato con un premio di diecimila euro. Ecco, piu' o meno avevo una faccia del genere.
Ovviamente, visto che a Murphy viene tolto un giocattolo con cui incasinarmi l'esistenza, ha deciso di farsi pari per gli anni a venire.
Primo ticket: accesso negato da rendere attivo!
A quanto pare, un'utOnta non riesce ad accedere a un sito. In genere la procedura in questi casi e' molto semplice ovvero ci si collega all'interfaccia dell'orinario, si apre la whitelist e si butta il sito al suo interno salvando le modifiche e sperando che funzioni tutto correttamente.
Eseguo questa procedura e chiedo all'utOnta di provare a navigare.
utOnta: Non va, mi compare la maschera di prima.
Io: Fai una cosa, per sicurezza, chiudi e riapri il browser.
utOnta: (dopo qualche secondo) Fatto ma ottengo lo stesso errore.
Io: Ok, devo aprire una segnalazione con [dannata azienda che produce l'orinario]. Ti faro' sapere.
E cosi' parte il primo ticket verso [dannata azienda che produce l'orinario] nel quale descrivo il problema. Sul sito web, un messaggio automatico mi avverte che per questa tipologia di intervento c'e' una coda di attesa MASSIMA di quattro ore. Essendo le nove di mattina, presumo che alla piu' brutta sentiro' i "tecnici" (le virgolette sono d'obbligo) dell'orinario nel primo pomeriggio.
Seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee.
Guarda Bitmover, un drago sta vendendo un gelato a un bambino a cavallo di un Mio Mini Pony.
Il giorno dopo decido che e' il caso di dare una svegliata ai "tecnici" (sempre con le virgolette) e chiamo in azienda ma la voce al telefono non e' della solita segretaria, che ormai mi conosce, ma di una utOnta sconosciuta.
utOnta Sconosciuta: Qui [dannata azienda che produce l'orinario], come posso aiutarla?
Io: Salve, sono [io] di [nome ditta]. Ho aperto un ticket ieri e mi era stato detto che l'intervento avrebbe avuto luogo entro quattro ore ma dopo VENTIquattro ore non si e' fatto ancora sentire nessuno.
uS: Un attimo che verifico nel sistema.
Passa qualche attimo...
uS: E' stata inviata una mail ieri.
Io: Non abbiamo ricevuto nulla.
uS: Guardi, la mail e' stata inviata a [mio indirizzo di mail].
Io: Che sarebbe il mio indirizzo ma non ho ricevuto nulla.
uS: Non ha ricevuto nulla?
Io: (penso) Ci deve essere qualche fetta di prosciutto che le ostruisce i condotti uditivi (dico) Non ho ricevuto nulla.
uS: Ah... ok... allora forse ci devono essere stati dei problemi a livello di server di posta.
Io: (penso) Ceeeeeeerto, come no. Sbidiguda antani come se fosse (dico) Ok, quindi?
uS: Diro' ai tecnici di contattarla il prima possibile.
Io: Grazie.
Mentre sono in attesa della chiamata dei tecnici, pero', mi arriva un secondo ticket.
Secondo ticket: video!
Questa volta, un'utOnta deve accedere a dei video sul sito video.com (in realta' sarebbe vimeo.com ma lasciamo stare). Eseguo la solita procedura di whitelist e...
Io: Prova ora.
utOnta2: Non funziona.
Io: Aspetta un attimo.
Verifico il codice HTML della pagina e scopro che oltre a vimeo.com devo sbloccare anche vimeocdn.com.
Io: Ok, ho fatto una modifica. Prova un po'...
utOnta2: Niente da fare.
Io: Devo aprire un (penso) altro [parola poco carina] + [organo genitale maschile, volgarmente detto] di (dico) ticket con [dannata azienda che produce l'orinario]. Ti faccio sapere.
Ole', altro ticket altro premio. Chissa' se fanno la raccolta punti...
Anche in questo caso mi viene detto che l'intervento avverra' entro quattro ore. E magari mi regalano anche una bicicletta.
Stranamente, a meta' mattina ricevo una telefonata da uno dei "tecnici" dell'orinario che, per comodita', chiamero' utOnto Tecnico.
uT: Ti chiamavo per quei due ticket che hai aperto.
Io: Dimmi.
uT: Per il primo, dovresti provare a mettere quel sito fra le eccezioni del proxy a livello di policy di dominio.
Io: Ma scusa, l'ho gia' messo in whitelist, che senso ha?
uT: E' una prova da fare.
Io: Dubito che il cliente accettera' di inserire ogni sito nelle eccezioni a livello di dominio visto che, in teoria, e' il vostro prodotto che dovrebbe gestire queste cose ma provero' tanto per curiosita'. Per il secondo ticket invece?
uT: E' semplice, basta inserire anche vimeocdn.com nella whitelist e vedrai che...
Io: (interrompendolo) Scusa se ti interrompo ma come ti avevo scritto nel ticket l'ho gia' fatto.
uT: Ah, e non funziona?
Io: (penso) No, funziona benissimo ma ti voglio rompere un po' le scatole perche' non ho nulla da fare (dico) No, non funziona per niente.
uT: Potresti dirmi quale utente cerca di collegarsi?
Io: [utOnta2].
uT: Ok, faccio qualche prova e ti richiamo. Nel frattempo magari prova quella cosa delle policy di dominio.
Io: Va bene.
Guarda a caso, quando metto l'eccezione del proxy nelle policy di dominio per il sito indicato funziona tutto correttamente visto che l'orinario viene completamente bypassato. Aggiorno quindi il ticket con questa prova (sarcasmo) utile e interessante (/sarcasmo) aggiungendo che la cosa inizia a essere urgente visto che mi stanno tartassando di telefonate.
Una decina di minuti dopo mi arriva un terzo ticket.
Terzo ticket: errore sito internet!
Perche' ho una brutta sensazione?
Ovviamente, visto che a Murphy viene tolto un giocattolo con cui incasinarmi l'esistenza, ha deciso di farsi pari per gli anni a venire.
Primo ticket: accesso negato da rendere attivo!
A quanto pare, un'utOnta non riesce ad accedere a un sito. In genere la procedura in questi casi e' molto semplice ovvero ci si collega all'interfaccia dell'orinario, si apre la whitelist e si butta il sito al suo interno salvando le modifiche e sperando che funzioni tutto correttamente.
Eseguo questa procedura e chiedo all'utOnta di provare a navigare.
utOnta: Non va, mi compare la maschera di prima.
Io: Fai una cosa, per sicurezza, chiudi e riapri il browser.
utOnta: (dopo qualche secondo) Fatto ma ottengo lo stesso errore.
Io: Ok, devo aprire una segnalazione con [dannata azienda che produce l'orinario]. Ti faro' sapere.
E cosi' parte il primo ticket verso [dannata azienda che produce l'orinario] nel quale descrivo il problema. Sul sito web, un messaggio automatico mi avverte che per questa tipologia di intervento c'e' una coda di attesa MASSIMA di quattro ore. Essendo le nove di mattina, presumo che alla piu' brutta sentiro' i "tecnici" (le virgolette sono d'obbligo) dell'orinario nel primo pomeriggio.
Seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee.
Guarda Bitmover, un drago sta vendendo un gelato a un bambino a cavallo di un Mio Mini Pony.
Il giorno dopo decido che e' il caso di dare una svegliata ai "tecnici" (sempre con le virgolette) e chiamo in azienda ma la voce al telefono non e' della solita segretaria, che ormai mi conosce, ma di una utOnta sconosciuta.
utOnta Sconosciuta: Qui [dannata azienda che produce l'orinario], come posso aiutarla?
Io: Salve, sono [io] di [nome ditta]. Ho aperto un ticket ieri e mi era stato detto che l'intervento avrebbe avuto luogo entro quattro ore ma dopo VENTIquattro ore non si e' fatto ancora sentire nessuno.
uS: Un attimo che verifico nel sistema.
Passa qualche attimo...
uS: E' stata inviata una mail ieri.
Io: Non abbiamo ricevuto nulla.
uS: Guardi, la mail e' stata inviata a [mio indirizzo di mail].
Io: Che sarebbe il mio indirizzo ma non ho ricevuto nulla.
uS: Non ha ricevuto nulla?
Io: (penso) Ci deve essere qualche fetta di prosciutto che le ostruisce i condotti uditivi (dico) Non ho ricevuto nulla.
uS: Ah... ok... allora forse ci devono essere stati dei problemi a livello di server di posta.
Io: (penso) Ceeeeeeerto, come no. Sbidiguda antani come se fosse (dico) Ok, quindi?
uS: Diro' ai tecnici di contattarla il prima possibile.
Io: Grazie.
Mentre sono in attesa della chiamata dei tecnici, pero', mi arriva un secondo ticket.
Secondo ticket: video!
Questa volta, un'utOnta deve accedere a dei video sul sito video.com (in realta' sarebbe vimeo.com ma lasciamo stare). Eseguo la solita procedura di whitelist e...
Io: Prova ora.
utOnta2: Non funziona.
Io: Aspetta un attimo.
Verifico il codice HTML della pagina e scopro che oltre a vimeo.com devo sbloccare anche vimeocdn.com.
Io: Ok, ho fatto una modifica. Prova un po'...
utOnta2: Niente da fare.
Io: Devo aprire un (penso) altro [parola poco carina] + [organo genitale maschile, volgarmente detto] di (dico) ticket con [dannata azienda che produce l'orinario]. Ti faccio sapere.
Ole', altro ticket altro premio. Chissa' se fanno la raccolta punti...
Anche in questo caso mi viene detto che l'intervento avverra' entro quattro ore. E magari mi regalano anche una bicicletta.
Stranamente, a meta' mattina ricevo una telefonata da uno dei "tecnici" dell'orinario che, per comodita', chiamero' utOnto Tecnico.
uT: Ti chiamavo per quei due ticket che hai aperto.
Io: Dimmi.
uT: Per il primo, dovresti provare a mettere quel sito fra le eccezioni del proxy a livello di policy di dominio.
Io: Ma scusa, l'ho gia' messo in whitelist, che senso ha?
uT: E' una prova da fare.
Io: Dubito che il cliente accettera' di inserire ogni sito nelle eccezioni a livello di dominio visto che, in teoria, e' il vostro prodotto che dovrebbe gestire queste cose ma provero' tanto per curiosita'. Per il secondo ticket invece?
uT: E' semplice, basta inserire anche vimeocdn.com nella whitelist e vedrai che...
Io: (interrompendolo) Scusa se ti interrompo ma come ti avevo scritto nel ticket l'ho gia' fatto.
uT: Ah, e non funziona?
Io: (penso) No, funziona benissimo ma ti voglio rompere un po' le scatole perche' non ho nulla da fare (dico) No, non funziona per niente.
uT: Potresti dirmi quale utente cerca di collegarsi?
Io: [utOnta2].
uT: Ok, faccio qualche prova e ti richiamo. Nel frattempo magari prova quella cosa delle policy di dominio.
Io: Va bene.
Guarda a caso, quando metto l'eccezione del proxy nelle policy di dominio per il sito indicato funziona tutto correttamente visto che l'orinario viene completamente bypassato. Aggiorno quindi il ticket con questa prova (sarcasmo) utile e interessante (/sarcasmo) aggiungendo che la cosa inizia a essere urgente visto che mi stanno tartassando di telefonate.
Una decina di minuti dopo mi arriva un terzo ticket.
Terzo ticket: errore sito internet!
Perche' ho una brutta sensazione?
venerdì 1 giugno 2012
Piccoli pirati crescono
Sono da un cliente che mi sto (sarcasmo) divertendo (/sarcasmo) a sostituire un Cisco serie 800 con un 1700 quando una delle utOnte che popola questo appezzamento di scienziati (qua non credo ci sia bisogno di indicare il sarcasmo, vero?) si avvicina.
utOnta: Ciao.
Io: (bestemmiando fra me perche' il [parola poco carina] cavo di alimentazione si e' incastrato dietro una mensola di ferro) Ciao.
utOnta: Ho comprato un nuovo computer a casa.
Io: La cosa mi riempie il cuore di gioia.
utOnta: No, aspetta, volevo chiederti una cosa.
Io: Lo immaginavo.
utOnta: Come ti dicevo, ho comprato il computer nuovo a casa ma e' vuoto. Non c'e' nessun software sopra.
Io: E' normale.
utOnta: Normale?
Io: Si, se vuoi del software devi pagare le licenze a meno che non installi dell'open-source.
Silenzio.
Mi volto a guardare utOnta che mi fissa come se l'unica lampadina nel suo cervello si fosse fulminata all'improvviso.
Io: La domanda sarebbe? (penso) Come se gia' non lo sapessi.
utOnta: (riprendendosi dal torpore) Ve lo porto in azienda uno di questi giorni cosi' mi installate il software sopra.
Io: Se ci porti le licenze, piu' che volentieri.
utOnta: Ma...
Io: Niente "ma". Se vuoi roba tipo Office devi pagare la licenza, fine del discorso.
utOnta: (cercando di fare la carina) Pero' si potrebbero installare ugualmente, vero?
Io: (ignorandola completamente) Nella vita si puo' fare tutto, resta il fatto che io non sono autorizzato ne' dalla mia azienda ne' legalmente a installarti software pirata sul tuo PC di casa. Se tu hai le licenze non ho problemi, altrimenti non se ne fa nulla.
utOnta: (cercando di apparire furba) Ah, beh, le ho le licenze io.
Io: Tieni presente che sulla licenza e' stampato un numero di serie che mi serve in fase di installazione quindi non puoi limintarti a dire qualcosa del tipo "ho le licenze ma le ho dimenticate a casa".
utOnta: Ah. Quindi non puoi fare niente?
A questo punto mi e' venuto il dubbio che fosse entrata in loop e, visto che proprio in quel momento stavo reggendo il Cisco 1700 con entrambe le mani, mi sono domandato se valesse la pena lasciarlo andare sulla testa dell'utOnta. Pero' ho pensato che sarebbe stato troppo pericoloso e mi sarebbe dispiaciuto creare un danno. Per il Cisco, ovviamente.
Io: No.
utOnta se ne e' andata via triste e sconsolata, io ho finito di sistemare tutto e me ne sono tornato in ufficio. Chissa' perche', pero', ho come la sensazione che uno di questi giorni squillera' il telefono e ci sara' utOnta dall'altro lato della linea che chiedera' se possiamo installarle del software ORIGINALISSIMO sul suo PC di casa...
utOnta: Ciao.
Io: (bestemmiando fra me perche' il [parola poco carina] cavo di alimentazione si e' incastrato dietro una mensola di ferro) Ciao.
utOnta: Ho comprato un nuovo computer a casa.
Io: La cosa mi riempie il cuore di gioia.
utOnta: No, aspetta, volevo chiederti una cosa.
Io: Lo immaginavo.
utOnta: Come ti dicevo, ho comprato il computer nuovo a casa ma e' vuoto. Non c'e' nessun software sopra.
Io: E' normale.
utOnta: Normale?
Io: Si, se vuoi del software devi pagare le licenze a meno che non installi dell'open-source.
Silenzio.
Mi volto a guardare utOnta che mi fissa come se l'unica lampadina nel suo cervello si fosse fulminata all'improvviso.
Io: La domanda sarebbe? (penso) Come se gia' non lo sapessi.
utOnta: (riprendendosi dal torpore) Ve lo porto in azienda uno di questi giorni cosi' mi installate il software sopra.
Io: Se ci porti le licenze, piu' che volentieri.
utOnta: Ma...
Io: Niente "ma". Se vuoi roba tipo Office devi pagare la licenza, fine del discorso.
utOnta: (cercando di fare la carina) Pero' si potrebbero installare ugualmente, vero?
Io: (ignorandola completamente) Nella vita si puo' fare tutto, resta il fatto che io non sono autorizzato ne' dalla mia azienda ne' legalmente a installarti software pirata sul tuo PC di casa. Se tu hai le licenze non ho problemi, altrimenti non se ne fa nulla.
utOnta: (cercando di apparire furba) Ah, beh, le ho le licenze io.
Io: Tieni presente che sulla licenza e' stampato un numero di serie che mi serve in fase di installazione quindi non puoi limintarti a dire qualcosa del tipo "ho le licenze ma le ho dimenticate a casa".
utOnta: Ah. Quindi non puoi fare niente?
A questo punto mi e' venuto il dubbio che fosse entrata in loop e, visto che proprio in quel momento stavo reggendo il Cisco 1700 con entrambe le mani, mi sono domandato se valesse la pena lasciarlo andare sulla testa dell'utOnta. Pero' ho pensato che sarebbe stato troppo pericoloso e mi sarebbe dispiaciuto creare un danno. Per il Cisco, ovviamente.
Io: No.
utOnta se ne e' andata via triste e sconsolata, io ho finito di sistemare tutto e me ne sono tornato in ufficio. Chissa' perche', pero', ho come la sensazione che uno di questi giorni squillera' il telefono e ci sara' utOnta dall'altro lato della linea che chiedera' se possiamo installarle del software ORIGINALISSIMO sul suo PC di casa...
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